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Piano urbano e riqualificazione urbanistica

L’ultimo piano regolatore risale a circa 30 anni fa, a dimostrazione di una città dormiente che non crede nel futuro. Proviamo a mettere a fuoco alcune idee di fondo:

Riqualificare l’esistente per ridurre drasticamente il consumo del territorio, in ottica di sostenibilità;

Tutelare e valorizzare l’ambiente, che è patrimonio di tutti e che deve sempre più diventare una risorsa sostenibile per lo sviluppo di Biella e del Biellese, con particolare riguardo alle aree verdi ed agricole;

Ripensare gli spazi urbani al di fuori di logiche meramente conservative (non tutto è da conservare, soprattutto nelle edificazioni degli anni '50,'60,70);

Riqualificare i fabbricati industriali dismessi con piani maggiormente elastici nelle destinazioni e nei parametri, tempi burocratici certi e chiari, coinvolgendo i privati su prospettive di largo respiro.

Valorizzare il borgo del Piazzo quale contributo essenziale dell’identità storica e culturale della Città e non come semplice spazio urbano o come percorso di attraversamento verso il territorio a nord. I suoi palazzi storici che ospitano spazi espositivi (La Marmora, Ferrero e Gromo Losa) devono essere posti in continuità con il Museo del Territorio al piano di Biella centro e con gli spazi delle Fondazioni ospitati nelle fabbriche, esse stesse esempi di archeologia industriale.

Coinvolgere i residenti nei vari quartieri e tutte le associazioni presenti sul territorio per eliminare, attraverso al miglioramento dei servizi per i giovani, le famiglie e gli anziani e alla cura degli arredi urbani e quindi della qualità della vita, le situazioni di degrado e disagio presenti in alcune zone della città, anche a causa della creazione di ghetti o perché sono venuti a mancare alcuni servizi od opportunità di ritrovo per i ragazzi, come ad esempio gli oratori.

Ecco i punti per iniziare il possibile percorso.

Azioni

1. Realizzare “Piani di intervento” specifici del colore, dell’arredo urbano, delle piste ciclabili, della mobilità leggera che siano integrati tra loro e che disincentivino azioni non coordinate e offrano incentivi a chi contribuisce a diffondere buone pratiche.

2. Definire un Programma integrato di interventi sul patrimonio edificato esistente e sugli spazi di risulta non valorizzati, ragionando non per punti isolati, ma con una visione complessiva da realizzarsi con priorità adeguate, in modo che ogni azione aggiunga valore e identità al territorio e alla città

3. Ottenere l’Attestato Europeo Città Verde (EGL). Il punto di partenza è la considerazione del ruolo delle aree verdi e dei parchi, perché anche il capitale ambientale va ottimizzato e reso efficiente. Il Biellese si definisce come verde, ma beneficia della qualità naturale dei panorami senza pianificare per la città un aumento della presenza del verde; un atteggiamento piuttosto passivo che deve diventare proattivo e mirare a risultati visibili.

4. Riesaminare criticamente tutti gli studi e i progetti per fabbricati abbandonati e dismessi e definire una strategia per il loro riutilizzo, da perseguire senza sudditanza nei confronti degli investitori privati. A scopo esemplificativo, il monoblocco del vecchio ospedale andrebbe liberato da tutte le aggiunte più recenti, salvaguardando gli edifici storici che lo affiancano, recuperando aree a verde godibili in centro e progettando una o più destinazioni, privilegiando forme di utilizzo a vantaggio dei giovani, che da tempo chiedono spazi a loro disposizione, anche autogestiti, per esprimere creatività e partecipazione, e degli anziani, portando in centro città servizi abitativi, di welfare e di salute.

5. Avvicinare la realtà commerciale degli Orsi, favorendo il flusso di visitatori, in modo sicuro e organizzato, verso il centro città o verso luoghi d’interesse del territorio e creando occasioni di frequentazione complementari in grado di aumentarne l’attrattività per ulteriori e diverse fasce di frequentatori.

6. Ripensare la mobilità veicolare del Piazzo, restituendo ai cittadini la vivibilità degli spazi esterni, salvaguardando i diritti dei residenti e offrendo maggiori opportunità alle attività di commercio e accoglienza. Occorre incentivare l’utilizzo dei parcheggi esistenti del Bellone e alla partenza della Funicolare, che costituisce asset turistico e sociale indispensabile e deve poter essere utilizzata in modo più esteso e senza le criticità sino ad ora evidenziate.

7. Collegare in modo funzionale i tre livelli della Città, integrando ciò che già esiste con manutenzione, illuminazione adeguata, attrezzature e segnalazioni, per permettere un percorso culturale che attraversi la città.

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